Con il Dpcm 26 aprile 2020 si dà ufficialmente avvio, a partire dal prossimo 4 maggio, alla c.d. Fase 2 dell’emergenza sanitaria.
Sotto il profilo delle limitazioni agli spostamenti intra regionali, la novità più rilevante è certamente quella prevista al punto a) dell’art. 1 del Dpcm, secondo cui “a) […] si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie […]”.
Dal prossimo 4 maggio, dunque, si potranno incontrare i congiunti: ma chi sono, per la legge italiana, i congiunti?
L’utilizzo dell’espressione “congiunti” ha creato, tra gli operatori del diritto e non, molta confusione.
Il termine “congiunti” non trova, infatti, alcuna definizione nel Codice Civile italiano che, per descrivere e qualificare giuridicamente i rapporti interpersonali utilizza unicamente i concetti di coniugio, parentela (artt. 74 e 75 cod. civ.) e affinità (art. 78 cod. civ.).
Per il codice civile sono “parenti” i figli, i genitori, i nonni, i nipoti, i fratelli, gli zii, i cugini, mentre sono “affini” i suoceri, i generi e le nuore, i cognati e le cognate ecc..
Nell’ambito del diritto penale, invece, l’art. 307, comma 4, c.p. specifica che “[…] s’intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti: nondimeno, nella denominazione di prossimi congiunti, non si comprendono gli affini, allorché sia morto il coniuge e non vi sia prole”.
A causa delle numerose incertezze generate dall’utilizzo dell’espressione “congiunti”, nemmeno 24 ore dopo la conferenza del Presidente del Consiglio, Palazzo Chigi - secondo quanto riportato dalle maggiori testate giornalistiche - sarebbe intervenuto con una nota specificando che, nel novero dei congiunti, rientrerebbero "parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”.
Per considerare definitivamente chiusa la questione occorrerà attendere la pubblicazione sul sito del Governo delle faq aggiornate, ove, ci si auspica, verrà ufficialmente chiarito a chi si potrà fare visita.
Ad ogni modo, se dovesse essere confermata la possibilità di far visita ai fidanzati e agli affetti “stabili”, occorrerà capire se sarà necessario dimostrare in qualche modo la “stabilità” del rapporto o se basterà un’autocertificazione sul punto.
Restiamo dunque in attesa di risposte ufficiale da parte del Governo.
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Pubblicato sabato 02 maggio 2020
da Studio Legale Piantanida